Partiamo dalle solite arcinote questioni per raccontarvi il perché delle nostre scelte.

La carne fa male alla salute, gli animali negli allevamenti soffrono e soprattutto inquinano.

 In un contesto storico dove l’informazione è quanto mai incontrollata e relativa desideriamo semplicemente spiegarvi per quali motivi le predette affermazioni debbano essere necessariamente ragionate e circostanziate.

Il risultato dipende sempre dalle azioni che si pongono in essere per raggiungerlo.

Si vuol dire che la carne, spesso attaccata indistintamente, potrà invece essere virtuosa qualora la sua produzione preveda pratiche rispettose della natura, dei bovini e della salute umana.

La carne è stata ed è tuttora fonte di nutrienti indispensabili per la vita al punto da potersi considerare vero e proprio principio motore della storia umana. Non si parla ovviamente di un consumo smodato ma di una scelta consapevole e mirata.

Dovrà così trattarsi di carne proveniente da bovini, sani, trattati con rispetto ed alimentati con cura.

Il filosofo diceva “siamo ciò che mangiamo”. Il vero significato sta nell’innegabile connessione tra natura e cultura, nella convinzione che il pensiero non nasca solo dalla mente ma anche dalla pancia.

La via che abbiamo deciso di percorrere è così costellata di cure razionali e di premure costanti.

I bovini vengono alimentati con i migliori prodotti che i nostri terreni possono offrire naturalmente; le più alte esigenze di benessere vengono soddisfatte grazie a spazi sconfinati e stalle all’avanguardia.

Non ricorriamo a nessuna facile scorciatoia perché le strade brevi spesso portano in vicoli bui.

Solo in tal modo le risorse impiegate potranno rendere un prodotto buono e sano. Solo in tal modo l’inquinamento sarà ridotto ai minimi termini. Ancora una volta occorre ribadirlo. C’è carne e carne.